A Roma ha aperto la pizzeria più bella del mondo. Vico è il nuovo locale del maestro Enzo Coccia, dove tra boiserie e affreschi del ‘500 è possibile mangiare un’ottima pizza napoletana.
Chi è Enzo Coccia
“Sono un artigiano, al servizio di una delle attività più antiche di Napoli”. Si presenta così Enzo Coccia, che ama definirsi un pizzajuolo. Con le mani in pasta ma con la mente aperta è uno dei massimi interpreti della pizza napoletana, è stato tra i primi a intuire l’importanza della qualità dell’impasto, pensato per accogliere ingredienti di eccellenza. Si è battuto per il riconoscimento della pizza come Specialità Tradizionale Garantita, ottenuto dall’Unione Europea nel 2009. Caratura e ambizioni del personaggio si evincono già dall’insegna delle sue due pizzerie nel capoluogo partenopeo: La Notizia, un omaggio al film capolavoro di Orson Welles “Quarto potere”.
Vico Pizza&Wine
Più personale è invece il nome della sua nuova pizzeria a Roma: Vico sta infatti per Vincenzo Coccia, sebbene il richiamo ai vicoli sia evidente. “La storia della pizza napoletana nasce tra i vicoli, dalla genialità del popolo napoletano che per sfamarsi e sopravvivere si inventa il cibo di strada.” I figli Andrea e Marco lo affiancano in questo progetto, voluto dalla famiglia De Angelis, proprietaria di una catena di boutique hotel di lusso. L’incontro di queste due realtà familiari, dalla storia e dalle sensibilità diverse, si è tradotto in una pizzeria salotto, in cui i tempi di degustazione sono dilatati, quasi a raggiungere quelli più tipici del fine dining. A rendere ancor più piacevole l’esperienza vi è la bellezza e l’unicità del luogo.
Il locale
Piazza Rondanini, dista pochi metri dal Pantheon, ed è delimitata da palazzi storici, come l’edificio che ospita Vico, risalente ai primi anni del 1500, costruito sui resti di terme Neroniane. Il locale dispone di due sale per un totale di 170 mq. I soffitti, sono impreziositi da affreschi risalenti a metà 1500, mentre alle pareti è presente una boiserie dei primi del ‘900, oltre a diverse opere d’arte.
Il forno a legna si integra perfettamente a livello cromatico, grazie al mosaico che lo ricopre.
L’offerta
Tra gli antipasti, a parte la mozzarella di bufala, la sfida è un derby tra fritti, con le diverse versioni di montanarine e di piscitielli (Calzoncino Napoletano). Oltre alle pizze tradizionali in menu è presente una sezione dedicata a Le idee di Enzo con le creazioni più originali del maestro.
Tra quelle che ho assaggiato, mi sentirei di consigliare, su tutte la Nerano (Fior di Latte, Crema di Zucchine, Zucchine Fritte, Provolone Del Monaco, Olio Extravergine di Oliva Penisola Sorrentina Dop e Basilico) ma soprattutto la Margherita, quella classica: Pomodoro San Marzano Dop, Fior di Latte, Parmigiano Reggiano Grattugiato, Basilico, Olio Extravergine delle colline salernitane. Nella sua semplicità è di una bontà disarmante. Più ricca e altrettanto gustosa è L’Avvincente con Pomodoro a Pacchetelle, Carne Macinata di Maiale, Fior di Latte, Olio evo Colline Salernitane dop, Pecorino romano dop, Basilico e Pepe. Tanto impegno anche sul fronte dei dessert con delle creazioni dall’impatto visivo notevole.
L’impasto
L’impasto è diretto, realizzato con lievito fresco, 12 ore a 22° C e 12 ore a 4°C. La stesura avviene con il rituale che prevede l’utililizzo di dita, dorso e schiaffo: il risultato è una pizza morbida ma non gommosa, con un cornicione non eccessivamente pronunciato. Il forno, come già detto, è a legna e arriva fino a 500°, con tempi di cottura di un minuto e mezzo.
Da bere
La carta dei vini vanta circa 130 referenze. Nella cantina a vista si alternano grandi etichette e quelle di piccoli produttori. Non mancano vini naturali e Champagne. È possibile anche seguire un percorso di abbinamenti. Per quanto riguarda la birra artigianale ci sono quelle di Baladin in bottiglia.
