Catania. Lo Street Food che Carlo Cracco ha provato due volte

Catania. Lo Street Food che Carlo Cracco ha provato due volte

Se questo sito sta diventando non solo corale, ma addirittura internazionale, è merito di Carla. Lei è una studentessa del Master in Food & Beverage Management della Rome Business School. Dopo la mia lezione su Storytelling, Comunicazione Audiovisiva, PR ecc. mi ha chiesto di scrivere per Lieviti Digitali. Ed eccoci qua, con il suo primo articolo. Di recente è stata a Catania e si è innamorata di un locale di street food, che a quanto pare era piaciuto pure a qualcun altro…Carla è originaria delle Canarie, ho tradotto in italiano il suo testo, ma troverete anche le versioni in spagnolo e in inglese. (Salvatore Cosenza)

Catania e la sua piccola rivoluzione gastronomica

Catania, la perla nera della Sicilia, offre una scena culinaria come pochi altri luoghi. Non c’è dubbio, in città tutto è legato al cibo: dal calore sprigionato dalle grigliate per strada, agli odori delle pescherie, agli animati caffè dove i camerieri servono, con movenze caratteristiche, delizie tipiche della regione. Nonostante ciò, si percepisce una nuova tendenza nella scena gastronomica della città. Un sentimento condiviso da appassionati del settore come Leo del Bistrò Uzeta, Antonio del Vermut o Giusi, Chris e Marco del locale di cui vi parlerò tra poco. Si tratta di una rivoluzione culinaria che coinvolge giovani chef e ristoratori e li spinge a reinterpretare la tradizione senza tradirne l’essenza. Luoghi all’avanguardia, come FUD o il già citato Uzeta, hanno fatto da apripista proponendo un concetto di ristorazione eclettica. Potreste pensare che non si tratti di una tendenza così innovativa, ma bisogna considerare che Catania è una delle città più meridionali d’Italia, dove le tradizioni sono molto radicate e ben mantenute. Ma come è nato questo movimento?

Il caso di Scirocco

La risposta ce la fornisce Scirocco e no, non parlo del vento che soffia dall’Africa contribuendo a caratterizzare il clima siciliano, ma del locale di street food di pesce, situato accanto alla Pìscaria, il mercato dei pescatori non distante dalla Cattedrale di Sant’Agata. Mercato che fino a qualche anno fa attirava turisti durante il giorno, ma che di notte si trasformava in una zona poco raccomandabile. Marco, siciliano, si è trovato di fronte a una dura realtà: nonostante l’abbondanza di buoni prodotti, sono pochi gli imprenditori disposti a rischiare con idee originali. Invece di lasciare la Sicilia ha osato e, pieno di ambizione, ha deciso di comprare un piccolo locale nella Piscarìa. È così che è nato Scirocco: con una nuova formula che aggiunge un tocco di modernità alle ricette dei pescatori. Un esempio? Una delle sue proposte più celebri, la frittura di mare, è servita in un cono di paglia, richiamando ai coni di carta dei giornali che venivano utilizzati anticamente nel mercato. Naturalmente, l’idea di aggiungere un tocco di novità alla cucina tradizionale comporta il rischio di non essere accettati. Tuttavia Scirocco è in continua crescita, seppur senza mai compromettere l’essenza del luogo e soprattutto, incoraggiando così altri imprenditori ad aprire locali nel mercato divenuto ormai una destinazione culinaria sia di giorno che di notte.

Lo Street Food che Carlo Cracco ha provato due volte

Se l’aver trasformato il mercato una zona di tendenza non fosse già abbastanza, Scirocco può vantare un altro grande riconoscimento. A quanto pare, durante una vacanza, il grande chef Carlo Cracco è passato da Scirocco spinto dalla curiosità. Solo pochi giorni dopo è addirittura tornato per assaporare ancora una volta le Sarde alla beccafico. Ho avuto la fortuna di assaggiarle e ho capito perfettamente perché Cracco ha deciso di tornare. Le sarde, e il loro ripieno, sono fritte come una crocchetta. Il primo morso è un magnifico incontro tra la leggera croccantezza della frittura e la sapidità del pesce, seguita dall’armoniosa combinazione di sapori: la dolcezza dell’uvetta, il pangrattato e le spezie, a cui si uniscono le olive. Un boccone perfetto, ricco di umami che te ne fa desiderare di più, ancora e ancora.

The street food Carlo Cracco had to have twice


Catania, known as the black pearl of Sicily, is home to some of Italy’s greatest gastronomy. Undoubtedly, everything in the city revolves around food; from the warmth felt by the flames of street BBQs to the aroma of the fisheries and the bustling cafes where waiters with characterful gestures serve regional delicacies.

But something can be sensed in the city’s scene, a sentiment echoed by various hospitality enthusiasts such as Leo from Bistro Uzbeka, Antonio from Bar Vermut or Guisi, Chris and Marco from a restaurant we will talk in a bit. There is an evident culinary revolution, propelling young chefs and restauranteurs to partake in a movement that reimagines tradition without losing the characteristic nature of this region. Hip modern restaurants, such as FUD or Uzeta are leading the way, offering an eclectic concept in which modernity and tradition are blend. And you might think that reinventing tradition is not such a novel concept, but we need to keep in mind that Catania is one of the most Southern cities in Italy, known for its rooted and well-
maintained traditions. How, then was this culinary movement born?


The answer is Scirocco, not the characteristic wind that comes from Africa and blows into the island giving it its unique climate condition, but a fish street food restaurant located adjacent to the fish market. A fish market that seven years ago drew in some tourists during the day but in the evening was deemed a rather dangerous neighbourhood. In essence, a fish market that was counting its days.


Marco, a native Sicilian, was confronted with the harsh reality, despite the abundance of regional produce, few dared to challenge the economic situation. Rather than leaving the region due to its instability, filled with ambition and hope, he decided to acquire a small 12 sqm former butchery opposite to the fish market to establish Scirocco. As a purpose, he set to himself, to create a new restaurant formula that combines the seafood tradition of Catania with a modern twist. How? For example, they proudly present their “frittura di mare” in a hay cone referring to how previously in the market fish was sold in newspaper cones.


Of course, introducing this modern twist into a traditional city was accompanied by the fear of not being accepted. Yet, their biggest achievement to date has been the continuous expansion without compromising their essence, encouraging others to also open establishments in the area making the market a hip and happening culinary destination, home to Piazza Umbrella. If making a whole neighbourhood hip wasn’t enough, they also made Carlo Cracco crazy about them. Long story short, during one of his holidays he passed by Scirocco driven by curiosity to try their specialties and just days later, he found himself returning for another portion of their signature dish, “Sardines ‘a beccafico’”. I was lucky enough to taste this dish, and I can completely understand why Carlo Cracco had to come back. The sardine and filling are deep fried like a croquette. The initial bite gives a magnificent blend of a perfect light crunch and the savoury sardine, followed by the harmonious combination of sweet flavours from the raisin, breadcrumb, and spice paste, combined with olives, offering a refreshing dimension to the entire dish. It is that perfect umami-packed bite that leaves you craving for more, day after day.

La “street food” que Carlo Cracco tuvo que probar dos veces


Catania, conocida también como la perla negra de Sicilia, ofrece una escena culinaria como en pocos otros sitios. Sin duda, todo en la ciudad está conectado a la comida; del calor que se siente por las llamas de las bbq en la calle, a los aromas que uno puede percibir de las pescaderías, a los alborotados cafés en los que camareros te sirven con grandes gestos delicias de la región. A pesar de esto, se percibe una nueva tendencia en la escena gastronómica de la ciudad. Un sentimiento que otros apasionados de la industria como Leo de Bistro Uzeta, Antonio de Bar Vermut o Giusi, Chris y Marco de un restaurante del cual hablaremos en un momento, comparten. Es una revolución culinaria que impulsa a jóvenes chefs y restauradores a participar en un movimiento que reimagina la tradición sin perder la esencia característica de esta región. Restaurantes vanguardistas como FUD o Uzbeka están abriendo camino a este movimiento,
ofreciendo un concepto ecléctico que combina modernidad y tradición.

Puedes pensar que modernizar tradiciones no es un concepto nuevo, pero debemos tener en cuenta que Catania es una de las ciudades más sureñas de Italia conocida por sus arraigadas y bien mantenidas tradiciones. Entonces, ¿cómo surgió este movimiento?

La respuesta es Scirocco y no me estoy refiriendo al viento que sopla desde África y le da a la región su clima característico. Me refiero al restaurante de street food de pescado que se encuentra adyacente del mercado de pescadores. Un mercado que hace siete años atraía a algunos turistas durante el día, pero por la noche se convertía en un barrio un tan peligroso. En otras palabras, un mercado que estaba contando sus días.

Marco, de origen siciliano se vio confrontado con la dura realidad que a pesar de tener abundancia de buen producto muy pocos se atrevían a arriesgar con ideas empresariales. En vez de irse de Sicilia en busca de una mejor situación económica, Marco sí que se arriesgó y lleno de ambiciones decidió comprar un pequeño local en el mercado de pescadores. Y es así como Scirocco nació. Él se propuso de crear una nueva fórmula de restauración combinando la tradición pesquera de Catania con un toque de modernidad. ¿Cómo? Pues, por ejemplo, sirviendo uno de sus platos estrella “frittura di mare” en un cono de paja haciendo referencia a los conos de papel de periódico que se utilizaban antiguamente en el mercado.


Por supuesto, introducir un toque moderno en una cocina caracterizada por sus tradiciones viene acompañado con el temor de no ser aceptado. Aun así, uno de sus logros más grande ha sido la continua expansión sin comprometer la esencia del concepto y animar a otros emprendedores a abrir locales en el mercado, creando así un destino culinario diurno y nocturno.


Si hacer que el mercado se convirtiera en una zona trending no es suficiente logro, también hicieron que Carlo Cracco se volviera loco de ellos. Durante unas vacaciones Carlo Cracco paso por Scirocco impulsado por la curiosidad y solo unos días más tarde volvió por más “Sardines a beccafico”. Tuve la suerte de probar este plato y entiendo perfectamente porque Carlo Cracco tuvo que volver. Las sardinas y el relleno están fritas como una croqueta. El primer bocado es una magnifica mezcla entre la ligera y crujiente fritura y la salada sardina que viene acompañada de la combinación del dulzor de las uvas pasas, la migaja y las especies del relleno. A su vez, un toque de aceitunas le da frescor al plato. Es ese bocado perfecto y lleno de umami el que te deja anhelando más, día tras día.

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