Da che parte sta il giornalismo gastronomico?

Da che parte sta il giornalismo gastronomico?

Si dice che il giornalismo sia il cane da guardia della democrazia. E quello gastronomico? La critica è in crisi da tempo. Non restano che l’informazione e la narrazione, il cosiddetto storytelling. Di inchieste inutile parlarne: in Italia non vantiamo una grande tradizione in questo campo, nemmeno per per le questioni gravi, figuriamoci per quelle che (a torto) sono relegate in prossimità delle pagine di costume. C’è però chi prova a fare opinione, badando non solo al gusto ma anche al giusto.

A tal proposito, si leggono articoli in cui sono legittimati i rincari al ristorante o dei beni allo scaffale. Motivazioni ben argomentate, condite da un tono didattico che finisce per far sentire i lettori-consumatori degli inetti o, peggio, degli sfigati. In alcuni casi, addirittura, si tifa spudoratamente per gli aumenti, quasi a voler punire quegli “zoticoni” che pretendono di risparmiare. Sia chiaro, si tratta di questioni sacrosante, che riguardano aspetti delicati della filiera, dei diritti dei lavoratori e della sostenibilità. Penso al prezzo dell’extravergine o dei pomodori, ad esempio.

Ma c’è un tempo per tutto. Con l’inflazione attuale, soffiare continuamente sul fuoco può provocare incendi. Non dico sempre, ma ogni tanto, si potrebbe considerare l’ipotesi di mettersi dalla parte di chi fa la spesa e al ristorante ci va da cliente? Possibile che gli aumenti siano tutti sempre giustificati? Siamo certi di non pagare scelte imprenditoriali discutibili o semplicemente fuffa? Davvero non c’è ombra di speculazione o di produttori e ristoratori che fanno cartello tra loro?

Insomma, ogni tanto, non sarebbe male se ci fossero dei “cani da guardia” dei lettori-consumatori, anziché sempre e solo quelli “da compagnia” degli operatori del settore? E se proprio non vogliamo farlo per chi ci legge, facciamolo almeno per amor proprio, ché tra precarietà e stipendi inadeguati, il caffè a 5 euro e il pane a 10 non ce lo possiamo permettere mica tutti i giorni.

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